Antonello Hank Trezza Photowriter

Chi sono? Cosa sono? Un fotografo di matrimonio, di ritratto o di pubblicità?

Da grande voglio fare lo scrittore.

No, forse è più appropriato dire che da grande VOLEVO fare lo scrittore. Ma in fondo, c’è davvero una data limite?
Penso che l’unico modo per restare giovani è sognare e continuare a sognare.

Bene, volevo fare lo scrittore.
Voglio fare lo scrittore.
E adesso cosa sono? Chi sono?
Domande semplici alle quali ognuno di noi è in grado di rispondere, no?

Voglio fare lo scrittore!
Da dove si comincia?
Una macchina da scrivere, sciarpetta al collo anche in piena estate, camicia sgualcita e un trilby ma- landato.
Detta così sembra molto semplice ma potrebbe farlo chiunque, quindi qualcosa non quadra.
Mi sto perdendo un elemento fondamentale, quale?

Volevo fare lo scrittore ma ho perso il filo ad un certo punto della mia vita. Probabilmente avevo perso anche molto altro: persone, affetti, tempo.
Il dolore è buono, mi fa sentire vivo.
Ho la sensazione di avere qualcosa da dire, quando soffro.

Sembra troppo facile anche così. Quindi?

Quindi nulla, non voglio più fare lo scrittore perché non so come si fa? Non so di cosa posso raccontare…
…Raccontare …
Raccontare!

Ecco! Questo mi era sfuggito.
Volevo fare lo scrittore perché mi piace raccontare!

Riprendo in mano le redini della mia vita, ma a quel punto la controfigura sfigata di Ewan McGre- gor in Moulin Rouge è un po’ fuori moda e non mi resta che togliere il Trilby e nascondere la mac- china da scrivere di nonno nell’armadio. Poco male, i tasti s’intrecciavano sempre.

Ma ho ancora voglia di raccontare.
Come lo faccio?
Ne provo diverse per capirlo e forse ancora non l’ho fatto davvero, ma diciamo che un giorno mi è cascata addosso una macchina fotografica e qualcosa in me è scattato.
Robetta, nulla di eclatante. Non era nato di certo un nuovo Ansel Adams, né immaginavo di essere il figlio segreto di Annie Leibovitz.

Ma ho iniziato a divertirmi e allo stesso tempo ho iniziato a provare qualcosa. Qualcosa di familia- re.

Sono tornato quel bambino, che girava col suo quaderno senza meta ma in cerca di storie, di belle storie, da plasmare a suo piacimento. E com’era felice quando ne portava a conclusione una. Dentro c’era di tutto, dai pirati agli alieni, passando per gli zombie. Ero un vulcano di cultura trash pop anni 80 di appena 10 anni.

Ma gli anni erano passati, e adesso gli zombie avevano lasciato posto alle persone comuni.
Erano loro che m’interessavano.
Le loro emozioni, i loro dolori, i loro traguardi: volevo raccontare le loro vite. E così ho studiato. Ho defraudato i grandi nomi, mi sono abbeverato dai loro grandi reportage e ne ho assaporato ogni scatto.
Ero cotto.
Completamente invaghito della fotografia, e mi sono buttato.
Sempre robetta.
Sempre nulla di clamoroso.
Solo qualche primo, timido passo.

Ora di anni ne sono passati, quasi quattordici. In questa decade e più, ho fatto un po’ di tutto. Ho fotografato di moda, con pubblicazioni anche su riviste nazionali ed internazionali.

Di pubblicità, di sport (ma mai entusiasmato) , reportage, intimi personali. Ho allestito una piccola sala pose, e scatto ritratti a chiunque voglia.

È una cosa che mi piace tantissimo. Mi permette di conoscere bene le persone, anche quelle che in realtà conosco da una vita.
Ho fotografato di matrimonio, qualcosa che non pensavo potesse piacermi così tanto.
Raccontare le storie d’amore delle persone mi ha, col tempo, conquistato.

Ma d’altra parte, non lo sono un po’ tutte delle storie d’amore?

Quindi, infine, Chi sono? Cosa sono?
Un fotografo di matrimonio, di ritratto o di pubblicità?
Nulla di tutto questo. O tutto questo assieme. Sono una moltitudine e non sono nessuno. Racconto storie.

Volevo fare lo scrittore, e forse ci sono riuscito.

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DESCRIZIONI ALBUM
Journal

Questa è una collezione realizzata pensando ai narratori. La sua copertina è un pezzo unico, cucito a mano e rivestito con pelle naturale toscana, evidenziata da piccole macchie così caratteristiche della pelle genuina. Il suo nastro, che circonda l’intero album, fa di questo diario dei ricordi un autentico tesoro.

nature

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Uno dei preferiti dai professionisti che amano fotografare tutti i più piccoli e bei dettagli della natura e catturare i momenti più belli della vita.

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Questa collezione è stata progettata per coloro che vogliono approfittare della natura senza toglierle la vita, dando origine a un’armonia sensoriale tra gusti e ideali. Questa copertina fa traboccare l’innegabile bellezza del rustico nelle sue venature, esattamente come un pezzo di legno. E aggiunge una componente creativa: una palette di colori vivaci.

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Un classico che si traduce in un perfetto triangolo tra dettaglio, esclusività e soprattutto durata del prodotto.

Giapponese

Questa è una collezione realizzata pensando ai narratori. La sua copertina è un pezzo unico, cucito a mano e rivestito con pelle naturale toscana, evidenziata da piccole macchie così caratteristiche della pelle genuina. Il suo nastro, che circonda l’intero album, fa di questo diario dei ricordi un autentico tesoro.